venerdì 11 ottobre 2013

Tanti Rachid, pochi...Davide.

Ha destato parecchio scalpore la vicenda del giovane marocchino laureatosi in ingegneria a Torino malgrado l'attività da "vu cumprà" a cui è tornato (per ora). Qualcuno può essersi stupito di un simile risultato, molti l'hanno guardato con un misto di sarcasmo, nel migliore dei casi condito da ironia ("è un titolo sudato"), pochi purtroppo con ammirazione. Chi frequenta il mondo della formazione professionale (e non solo) sa bene però che i Rachid (i Dragos, gli Abdul, i Carlos per citare i nomi dei popoli più rappresentati) quelle aule sono piene e in Italia sono tanti ma non tutti possono permettersi di passare il proprio tempo a scuola, anche in quelle serali. A mancare, purtroppo, sono gli "indigeni"...i Marco, i Davide, le Simona e le Sara. 

Da quando insegno, posso infatti confermare che, fra i primi dieci migliori allievi che abbia mai avuto, sul podio ci sono solo studenti stranieri e che il primo fra gli italiani si colloca nella seconda metà bassa della decina, a fronte di un campione complessivo di almeno cinquecento persone. E non mi riferisco solo al rispetto della puntualità, del decoro, del linguaggio, ma anche e soprattutto delle capacità pratiche, dell'umiltà e della voglia di imparare. Virtù ormai poco frequentate dai ragazzi "nostrani". 

Questione di motivazione ? Anche ma non solo, è una questione culturale. Qualcuno potrebbe obiettare che quando si fugge da una guerra, dalla fame e il rischio di essere rispediti nell'inferno da cui si è sfuggiti è grande, si scoprono energie sconosciute. Non basta però per rimanere attenti e concentrati anche nei corridoi. La motivazione è basilare, ma non è sufficiente. Lungi dal volere dare ragione a chi sostiene che gli italiani siano "poco occupabili", preferisco pensare a quanto sia vero ciò che ha scritto Michele Serra tempo fa e che si tocca con mano sempre più spesso. 

Il dito sulla piaga l'ha messo, infatti, un allievo rumeno che ha detto a muso duro, in una classe a maggioranza italiana ma di aspiranti elettricisti: "Non avete più voglia di sporcarvi le mani, avete solo voglia di fare festa". E subito dopo un altro allievo italiano, pluri-ripetente, che fino a quel momento aveva chiacchierato con il vicino malgrado richiami e domande (ovviamente) senza risposte, nonostante mancassero cinque minuti alla fine si volta e fa: "Prof, posso andare in bagno ?"... 

1 commento:

  1. Spero solo che mio figlio, di nome Agustin, con madre argentina ma italiano di nascita e (prevalenti) cultura e formazione possa contribuire a invertire la tendenza. Se servisse a farlo studiare, lo iscriverò come straniero ...
    Gian Luca

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