"Si può fare" è il detto perfetto di questa settimana che è stata la più letale dell'anno per i ragazzi e per i docenti. Ultime verifiche, ultime interrogazioni, ultime "sorprese" e poi spazio ai bilanci detti anche scrutini. Non solo per gli allievi ma anche per i docenti che, in alcuni casi, vengono valutati anche su cosa sono riusciti a far apprendere al gruppo classe da settembre.
Riavvolgendo con la memoria e i documenti il nastro dell'anno si parte dall'inizio, dal sogno...dal film "Si può fare" con Claudio Bisio. Una pellicola che avrebbe meritato sorte ben diversa anche in prospettiva internazionale perchè ovunque la si proietti (aula scolastica o aziendale) il risultato non cambia: piace, commuove e fa riflettere.
L'ho scelta perchè contiene un duplice messaggio: di denuncia e di speranza. La denuncia è quella della situazione di certe patologie che vengono abolite per decreto legge ma continuano a esistere, la speranza è quella data da tutti i protagonisti con la vittoria sui loro limiti individuali e di gruppo.
E i ragazzi sono stati eccezionali nel saper cogliere le sfumature più sottili e diverse di una pellicola in cui tutti gli attori si rivelano dei veri e propri "mostri" di bravura. A tutti gli allievi ho chiesto di descrivere la scena che li ha più colpiti e di spiegare perchè, oltre a indicare cosa gli è piaciuto o non piaciuto del film.
LA SCENA: "Matti creativi"
La creatività dei matti, la reazione al dolore, il discorso carismatico. Sono queste le tre scene più gettonate nei racconti dei ragazzi.
La nascita del mosaico:
"Mi ha colpito vedere come queste persone disabili hanno reagito quando si sono trovati in difficoltà perchè son finiti i pezzi per fare il parquet eppure loro con gli scarti sono riusciti a "creare un'arte" per finire tutto il lavoro", scrive Paolo. (i nomi dei ragazzi sono di fantasia)
"E' stato bello vedere la reazione del committente al parquet spettacolare fatto con gli scarti" (Giacomo).
Quella del suicidio di Gigio:
"Tanto talento sprecato per colpa di una ragazza superficiale" (Ricardo). "Eppure l'amore fa tanto male a volte" (Dragos).
Quella del discorso finale del presidente della cooperativa.
"Mi ha colpito perchè ai nuovi arrivati ha fatto un discorso muto ma molto profondo e molto intenso, come se con lo sguardo dicesse a tutti: "ce la farete pure voi, in fin dei conti siete liberi". (Natan)
IL MESSAGGIO: "Siamo tutti uguali"
"Questo film mi è piaciuto perchè è basato su una storia vera e perchè ci sono ancora persone che credono in altre malgrado i loro problemi". (Giovanna).
"Questo film, secondo me, è molto interessante perché
affascina chi lo guarda, ti fa affezionare ai protagonisti tanto da rimanerci
male se non ottengono buoni risultati o muoiono. E' fatto molto bene perché
descrive un sogno e una speranza, descrive come essendo uniti tutto "SI PU0’
FARE", inoltre non è difficile da seguire e non è pesante pur essendo molto
serio. Secondo me è un bellissimo film" (Matteo).
"A me è piaciuto molto perché mi ha fatto capire che anche le persone
diversamente abili sono in grado di fare qualcosa se si impegnano e dimostrano
anche che non sono stupidi in tutto" (Dumitru).
"Mi ha colpito molto, perché ci apre le porte di
una realtà per molti sconosciuta ma che ancora oggi esiste, una realtà di
persone diversamente abili che, secondo un mio pensiero, sono migliori di
moltissime persone “normali” che valgono meno di zero. Queste persone hanno
grande cuore ed e molto bello vedere in ognuno di loro il modo in cui riescono
ad esprimere le loro emozioni". (Roberto)
"Questo film mi ha fatto conoscere un mondo sconosciuto, che pensavo tristissimo e oscuro. Grazie a questa opera invece si è
rivelato molto diverso. È stato divertente assistere a
tutte le vicende di queste persone. Ben venga e spero ce ne siano ancora di film che rappresentano questo
tipo di realtà". (Ornella)
"Mi è piaciuto perchè dice che siamo tutti capaci di fare quello che vogliamo mettendoci il cuore e la voglia di fare". (Ileana)
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